#ANIME: I consigli di #DOKTOR #04 – Death Parade

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Si è parlato molto in questi lidi di Kiseiju – L’ospite indesiderato (giustamente, tra i migliori anime recenti), ma forse non tutti sanno che in quel periodo (fine 2014 – inizio 2015) una Madhouse in grande spolvero piazzava la combo con un’altra serie altrettanto importante: Death Parade.

Due persone si ritrovano in un bar sconosciuto senza ricordarsi come ci sono arrivati. Il barista li informa che dovranno partecipare ad un particolare gioco con in palio la loro vita o non potranno uscire. Quello che non sanno… è che sono già morti e il barista non è altro che il giudice che dovrà decidere chi può reincarnarsi e chi no: la parte del giochino sadico serve infatti a mettere sotto pressione i nuovi arrivati e portare alla luce la loro vera natura, così da esprimere un equo giudizio, almeno in teoria…

Nato come corto dal nome di Death Billiards, è stato saggiamente deciso di ampliare il concept di base in una serie da 12 episodi. La struttura all’inizio sembra semplicemente antologica, con ogni episodio che presenta una nuova coppia di "sfidanti" e la loro storia, ma più si va avanti e più prende forma anche una trama orizzontale che mette in discussione il sistema stesso di giudizio delle anime.

L’accostamento fatto con Kiseiju non è puramente temporale o produttivo: anche Death Parade unisce l’intrattenimento di una storia affascinante con riflessioni psicologiche e filosofiche sulla natura umana, sulle nostre relazioni, sulla vita e sulla morte (ovviamente visto il tema).

Parliamo quindi di una serie riflessiva, drammatica (con qualche sprazzo più leggero), a tratti anche commovente (l’ultimo episodio… non dico niente). Chiaro? Bene, guardiamo la sigla.

Esatto, è completamente fuori luogo! Però è bellissima e va bene così (ci pensa la ending a rimettere in chiaro i toni).

Amenità a parte, visivamente è un gran bel vedere, con animazioni fluide e atmosfere molto azzeccate per il contesto e l’ambientazione in cui si muovono i personaggi.

Anche il doppiaggio è stato fatto in parallelo a quello di Kiseiju (a consolidare ancora una volta il binomio formato da queste due splendide serie) e di recente l’hanno reso disponibile pure su Netflix (quindi non c’è proprio da lamentarsi).

Se qualcuno è proprio dubbioso il mio consiglio è di partire guardandosi il "prototipo" Death Billiards, per capire subito se può interessare o meno la serie per intero (il corto però è solo sottotitolato).

Scheda: Death Parade
Scheda: Death Billiards

VVVVID: Death Billiards | Death Parade
Netflix: Death Parade
Prime Video: Death Parade

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