TANTI AUGURI MAME!

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Oggi il MAME si è aggiornato alla versione 0.200, dodici anni dopo la versione 0.100, e ventuno (!) anni dalla prima versione, la 0.1, uscita il 5 febbraio 1997.


Uscirà mai la versione 1.0?

Se non ci fosse stato il MAME probabilmente la scena dell’emulazione oggi sarebbe molto diversa: il fatto che fin da subito il suo autore originale, Nicola Salmoria, abbia deciso di renderlo open source, ha fatto sì che il MAME fosse portato su ogni tipo di piattaforma (io addirittura lo provai per la prima volta sul mio Amiga 4000/030, dove ci volevano le ore solo per fare il ROM check di Pac-Man), e ha anche permesso la nascita di tantissimi altri progetti più o meno derivati, dato che chiunque poteva capire il funzionamento delle macchine emulate dal MAME semplicemente guardandone il codice, invece di imbarcarsi in lunghe procedure di reverse engineering dell’hardware originale.

La scelta dell’open source ha garantito anche la longevità del progetto, che col tempo ha visto unirsi tantissimi collaboratori esterni più o meno regolari, anche dopo che Salmoria stesso, nel 2009, ne ha abbandonato le redini, non prima di superare protezioni anche molto ostiche, come ad esempio quelle dei giochi CPS2 di Capcom: alla fine, Salmoria era probabilmente più attratto dalla sfida crittografico/ingegneristica dell’emulazione, tant’è che oggi la sua passione sono i puzzle game, sia come autore (ne ha creati alcuni per iOS) che come critico (ha un blog dove analizza diversi esponenti del genere con notevole dettaglio).


Zen Garden Puzzle, l’ultimo gioco di Nicola Salmoria

A ‘sto punto piccola parentesi su Nicola: nonostante sia stato il padre di uno dei progetti open source più enormi della storia, si è sempre mantenuto umile e riservato (fate invece il paragone con quelli che fanno mezza minchiata una volta nella vita e poi passano il resto della propria esistenza a fare conferenze e talk).

Anche nei primi anni ’90, quando la scena dell’emulazione era molto più "cool" di oggi e c’erano già delle piccole superstar della minchia che facevano calare dall’alto le ultime release dei loro emulatori (rigorosamente closed source) come fossero chissà che, nascondendosi dietro nick improbabili e circondati di schiere di leccaculo, Nicola molto semplicemente bazzicava su it.comp.emulatori e parlava con gli utenti "normali" dei bug dei giochi emulati dal MAME. Se il camion del primo livello di Dragon Ninja sta al posto giusto lo dovete un po’ pure a me. :P


Lo strano caso del camion nel primo livello di Dragon Ninja

Anni dopo, quando scrivevo per Indie Vault, arrivò una mail scritta tipo "Ciao, mi chiamo Nicola Salmoria, ho fatto questo puzzle game, potreste parlarne nel vostro sito?". Porco cazzo mi dissi, QUEL Nicola Salmoria, e mi scrive una mail come se fosse l’ultimo degli sviluppatori indie da cameretta! Gli risposi che ero un super fan e che ovviamente avrei parlato del suo gioco, ci sarebbe mancato altro! E ripeto: facciamo il confronto con quelli che dall’altro di tre minchiate poi ti scrivono con l’aria da "tu non sai chi sono io". Beh!

Oggi il MAME vive ancora, mentre chi si ricorda più del Callus, o dello Sparcade, o del NeoRAGE, e di tutti quegli altri emulatori che all’epoca erano super fighi perché super ottimizzati, ma che non sono sopravvissuti neanche alla morte dell’MS-DOS, proprio perché closed source, e proprio perché troppo legati alla loro architettura di riferimento?


Ve lo ricordate il Callus?

Ovviamente all’epoca avevano un senso, perché il MAME su un Pentium non girava proprio fluidissimo (per usare un eufemismo), ma tutti quelli che all’epoca rompevano i coglioni a Salmoria & co. perché "non posso giocare mi va troppo lento ueeeh" oggi probabilmente hanno il MAME installato sul loro cellulare.

Ci risentiamo per il MAME 0.300!

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